Semplicità e immediato riconoscimento sono le caratteristiche che contraddistinguono il vestiario delle confraternite, seguendo la filosofia della loro attività cristiana. Sulla base del motto pace e misericordia, su cui si fonda il movimento che in Italia si diffuse ampiamente a partire dal Medio Evo, ancora oggi le confraternite svolgono la loro importante opera con azioni caritatevoli, che vanno a sostegno dei più bisognosi, insieme alla diffusione del culto cristiano e di catechesi.

Vestiario confraternite dalle origini ad oggi: com'è cambiato nel tempo

Come la maggior parte delle associazioni pubbliche anche le confraternite hanno adottato, fin dalla loro nascita, una particolare divisa. La necessità era quella di creare un abito che potesse rendere i membri del sodalizio immediatamente riconoscibili agli altri. Essendo nata come forma associativa di riparazione per i peccati del mondo, inizialmente l’abbigliamento dei confratelli era ispirato alla vita monastica. Era costituito perciò da rozze tuniche di iuta, la stoffa più povera dell’epoca. Non a caso l’abito veniva principalmente denominato sacco. In certe zone, tuttavia, veniva chiamato anche cappa o mantellina, nomi che sono rimasti ai giorni nostri. Tale abbigliamento divenne, come lo è tutt’ora, uno dei simboli che più di ogni altro identifica l’appartenenza al sodalizio, distinguendo un'associazione dall’altra. L'abbigliamento di un tempo aveva, però, anche un uso di tutela per i confratelli che si trovavano spesso ad operare con appestati e malati di ogni genere. Ecco, allora, i grandi cappucci calati davanti al viso, per proteggersi dal possibile contagio, che oggi non si usano più se non durante qualche rappresentazione, che assume più che altro significato culturale e di tradizione.

Caratteristiche principali del vestiario delle confraternite

Oggigiorno è la cappa la parte dell’abbigliamento che più contraddistingue l’appartenenza ad una confraternita ed ogni membro la conserva con grande cura, portandola in ogni occasione che lo richiede con estrema dignità. D’altronde è un abito benedetto e viene consegnato ufficialmente durante il rito della vestizione. La cappa, chiamata anche mozzetta o mantellina per le sue ridotte dimensioni rispetto alla classica mantella che copriva il semplice abito dei confratelli, è generalmente realizzata in raso ed è rifinita lungo tutti i bordi con un tessuto sbieco generalmente in oro o argento. Può avere o meno un piccolo collo ed è aperta sul davanti. E’, inoltre, provvista di un piccolo gancio cucito sul petto, che serve per appendere il medaglione che diversifica ogni confraternita. I medaglioni, infatti, sono segni rappresentativi del mondo cattolico e portano raffigurati le immagini di un santo o di una rilevante figura cristiana, come ad esempio la Vergine Maria, che diventa l’emblema del culto cui la confraternita è legato. Ogni confraternita difatti sceglie, prima ancora di iniziare la sua attività, a quale figura cristiana riferirsi nello svolgimento della sua opera. Di forma pressoché ovale, il medaglione, può essere realizzato in vari materiali e, volendo, si può anche ricamare in rilievo sulla cappa stessa. Simile al medaglione è lo scapolare, che viene appeso al collo e riporta un'immagine santa. L’abbigliamento si completa con un abito molto semplice, una sorta di camicione lungo fino ai piedi, bianco o color avorio, che si indossa sotto alla mantellina. Può essere di vari tessuti, secondo le necessità, dal cotone al poliestere, al lino, alla viscosa, ma anche in lana, soprattutto quando lo si deve utilizzare nell’ambito di cerimonie all’aperto che si svolgono nelle stagioni fredde, come le processioni. Oltre al colore della mantellina, che varia in base all’associazione, un motivo di ulteriore riconoscimento è il cingolo. Si tratta di vere e proprie cinture costituite da cordoni intrecciati che, il più delle volte, portano delle grandi nappe appese alle due estremità. Il colore scelto per questi cingoli è un ulteriore elemento valido ad illustrare le motivazioni che ispirano l’azione dei membri. Hanno anche un significato culturale e storico. Il rosso, ad esempio, simboleggia coloro che accoglievano i pellegrini mentre il bianco, in ricordo della calce di chi si curava degli appestati, rappresenta la cura dei malati. Infine il nero ricorda quanti accompagnavano i morti nell’ultimo viaggio terreno.