La cotta si distingue dal classico camice che indossano i preti per la lunghezza, è più corta ed arriva sino alle ginocchia.
Un capo sacro che è impreziosito da decori e ricami rigorosamente fatti a mano. Alcune cotte liturgiche sono ricamate con fili d'oro. Il tessuto con il quale sono realizzati è per la maggiore il lino, scelto per la sua naturalezza e per il candido color bianco.
Le cotte liturgiche per i sacerdoti, quando vengono utilizzate
La cotta sacerdotale ha delle regole ben precise, ovvero può essere utilizzata dal clero in tutte le funzioni sopra l'abito talare, tranne quando si celebra messa, in quel caso è d'obbligo la tunica.
Se si nota un sacerdote in chiesa con la cotta è perché non celebra ma assiste solamente alla santa messa.
Il camice sacerdotale in pizzo, sempre realizzato in tessuto di lino, è invece la veste ufficiale per la celebrazione dell'eucarestia. Questo viene ben distinto dalla cotta per la sua lunghezza, per l'ampiezza delle maniche e per i disegni prettamente realizzati in pizzo intagliato e cucito a mano con filati pregiati.
Alcuni di questi capi sono vere e proprie opere d'arte, si passa da immagini di simboli sacri come croci e calici, fino invece a decori geometrici senza particolare significato religioso ma puramente decorativo. I colori che vengono utilizzati sono pochi, si passa dal bianco, a ricami rossi, viola o dorati. Naturalmente i sacerdoti sanno in base al periodo dell'anno eucaristico che si sta vivendo quale tonalità indossare.
I negozi specializzati nella vendita di cotte e camici hanno esperienza e conoscenza anche in ambito delle ferree regole che il clero impone ed il significato di ogni simbolo. Sono abiti dai modelli molto semplici, le cotte sacerdotali sono tuniche con maniche dai polsi alti e decorati, con delle pieghe ampie nel dietro ed una semplice apertura per indossarli che si può chiudere a volte con bottoni o con un semplice cordino. Le pieghe servono per far scendere l'abito e non segnare alcuna forma del corpo, ben si sa che il sacerdote ha come voto la castità e di conseguenza non dev'esseri in lui vanto o vanità del proprio corpo, per questo tutti gli abiti talari sono studiati per rispettare questo dettame.
Le cotte liturgiche per i chierichetti, le regole da seguire
Le cotte per i chierichetti seguono le stesse regole di quelle sacerdotali. Si possono indossare in tutte le funzioni, ma nella messa è d'obbligo avere la tunica, a meno che non si aiuti il celebrante e si stia solamente seguendo la celebrazione.
Anche il modello è uguale a quello dei preti, sono però meno sfarzose, spesso non hanno i decori in oro ma solamente del pizzo sempre bianco e con qualche simbolo religioso. Diciamo che sono più sobri di qualsiasi talare e cotta per ministranti ma sono comunque curati. Anche questi sono in vendita nei negozi specializzati ed ogni chiesa provvede ad acquistarli per i propri chierichetti, che sanno, con l'aiuto del proprio sacerdote, la funzione giusta dove indossarli o quelle dove è necessario optare per la tunica. Sono in lino sempre per la sua naturalezza e per il candido bianco che lo contraddistingue.