SAN SEBASTIANO

San Sebastiano martire. Commemorato il 20 gennaio. Memoria facoltativa del Calendario generale.

Visse nel III secolo durante il dominio di Diocleziano, facendo fedelmente parte del suo esercito ricoprendone un’alta carica che gli permise, all’insaputa dell’Imperatore, di sostenere i cristiani incarcerati e di provvedere alla  sepoltura dei martiri, e di diffondere il cristianesimo tra i funzionari e i militari di corte.

Si narra che recandosi alle carceri, conobbe due giovani fratelli, Marco e Marcelliano, condannati perché cristiani e sul punto di cedere all’abiura pur di mantenere la vita, li convinse a perseverare e a morire eroicamente.

Mentre parlava, tutto a un tratto il suo viso venne irradiato da una luce miracolosa lasciando attonite le persone presenti, tra cui Zoe, moglie del capo della cancelleria di stato, muta da sei anni.

Essa si inginocchiò ai suoi piedi chiedendole una grazia.

Allora Sebastiano le pose le dita sulle labbra facendo un segno della croce, ridandole la parola.

Questo accadimento contribuì alla diffusione della fede cristiana, non solo tra il popolo ma anche tra la nobiltà e le alte cariche romane.

Purtroppo l’imperatore Diocleziano, notoriamente avverso ai cristiani, venne a conoscenza che il

suo tribuno preferito professava questa fede.

Giudicandolo traditore, non ebbe nessuna pietà e lo fece arrestare.

Fu denudato e legato ad un albero, il suo corpo fu usato come bersaglio dagli arcieri, infine fu ucciso a mazzate.

Nel 367 il papa San Damaso, fece costruire una basilica sulla sua tomba  lungo la via Appia: ora essa è una delle sette principali chiese di Roma.

Nell’iconografia classica viene raffigurato come un giovane seminudo, legato ad un albero o a una colonna, trafitto da frecce.

Viene considerato il patrono dei costruttori di aghi, degli arcieri, delle Polizie Municipali, degli sportivi e dei Militari in genere.